L.R. N.11/2009 già esaurito il Credito d'Imposta. E ora che fare?

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Il 3 NOVEMBRE È PARTITA L’OPERAZIONE  

“CREDITI D’IMPOSTA PER NUOVI INVESTIMENTI E PER LA CRESCITA DIMENSIONALE DELLE IMPRESE” –  L.R. N.11/2009.

In due ore si sono esauriti tutti i fondi stanziati

Domande per 191 milioni – Stanziamenti per 120 milioni

La Legge Regionale 11/2009, dopo assestamenti tecnici e continui rinvii, trova finalmente il suo decollo e contestuale atterraggio. Infatti, il giorno 3 Novembre alle ore 10.00 si è dato il via all’operazione telematica “click day” delle pratiche di richiesta ammissione ai benefici di credito d’imposta per alcuni settori di attività della regione Sicilia, ed in meno di due ore si sono esauriti tutti i fondi stanziati.

I 120 milioni di euro stanziati per il primo dei tre anni previsti, sono evaporati in un attimo. L’Assessore Regionale Gaetano Armao si ritiene pienamente soddisfatto dell’adesione ricevuta all’iniziativa,  a conferma “che nonostante il periodo di crisi ci sono in regione ancora tante aziende che vogliono crescere. Il Governo regionale ha puntato sul credito d’imposta per sostenere l’innovazione delle imprese siciliane che hanno ancora voglia di rischiare per essere competitive”.

La misura riguarda la concessione ad imprese del credito d’imposta, per nuovi investimenti nel territorio della Regione entro il termine del 31/12/2013, individuando come beneficiarie le imprese, ivi incluse quelle artigiane, operanti nei settori delle attività estrattive (limitatamente all’estrazione di pietre ornamentali e da costruzione, di argilla e caolino, di pomice e di altri minerali e prodotti di cava, nonché produzione di sale), manifatturiere (con esclusione fabbricazione di coke, raffinerie di petrolio, trattamento dei combustibili nucleari), turismo, servizi legati all’information-technology (informatica, ricerca), agroalimentare concernente la trasformazione dei prodotti agricoli, della pesca e dell’acquacoltura.  Il credito d’imposta  è nella misura del 42,50%, utilizzabile in compensazione fiscale.

La procedura, telematica dell’istanza e l’iter relativo all’accoglimento o al diniego delle istanze e le conseguenze della decadenza dal contributo, è il seguente:

–         Le domande di aiuto devono essere presentate prima dell’avvio dell’esecuzione dei progetti d’investimento (avvio che deve avvenire tassativamente, entro sei mesi dall’accoglimento dell’istanza).

–         Per fruire del contributo le imprese inoltrano, in via telematica, un’istanza indicante gli elementi identificativi dell’impresa, l’ammontare complessivo dei nuovi investimenti netti, il credito spettante, etc.

–         Entro 30 giorni lavorativi dalla presentazione delle domande, viene comunicato in via telematica, l’accoglimento o l’eventuale diniego del contributo per la mancanza di uno degli elementi previsti dalla normativa, ovvero per l’esaurimento dei fondi stanziati.

–         Le imprese che, presentata l’istanza, non hanno ottenuto l’accoglimento per esaurimento delle risorse finanziarie disponibili nell’anno di presentazione, possono rinnovare la richiesta, esponendo un importo relativo all’investimento, non superiore a quello indicato nell’istanza non accolta, nonché gli altri dati di cui alla medesima istanza.

–         Rispettate tali condizioni, le imprese di cui al superiore periodo conservano l’ordine di priorità conseguito con la precedente istanza non accolta.

–         Le domande di ammissione al beneficio, sono esaminate dando precedenza, secondo l’ordine cronologico di presentazione, alle richieste presentate nell’anno precedente e non accolte per esaurimento dei fondi stanziati, a tal fine utilizzando le risorse disponibili anche per effetto di rinunce al credito richiesto ovvero di minor credito derivante da decadenze, revoche o rideterminazioni.

In via telematica e con procedura automatizzata, viene rilasciata certificazione della data di avvenuta presentazione della domanda.

–         Entro 30 giorni lavorativi dalla presentazione delle domande, viene comunicato in via telematica, l’accoglimento o l’eventuale diniego del contributo nel caso in cui manchi uno degli elementi di cui ai commi 1 e 2 dell’articolo 7, nel caso in cui il progetto di investimento proposto non risulti rientrare in alcuna delle tipologie di investimento iniziale previste dal punto 34 degli “Orientamenti in materia di aiuti di Stato a finalità regionale 2007-2013”, ovvero per l’esaurimento dei fondi stanziati.

–         Le istanze rinnovate ovvero presentate per la prima volta, espongono la pianificazione degli investimenti scelta dai soggetti interessati, con riferimento all’anno nel quale l’istanza viene presentata e ai due immediatamente successivi.

–         L’utilizzo del credito è consentito esclusivamente entro i limiti del credito d’imposta maturato in ragione degli investimenti realizzati e comunque nel rispetto dei limiti massimi pari al 30 per cento, nell’anno di presentazione dell’istanza, al 70 per cento nell’anno successivo e al 100% nel secondo anno successivo alla presentazione dell’istanza. La parte di credito eccedente i predetti  massimali annui, potrà essere fruita entro il secondo anno successivo alla presentazione dell’istanza. Tuttavia, in caso di incapienza, il contribuente potrà  utilizzare il credito residuo anche successivamente e comunque non oltre il 31 dicembre 2015.

Per quanto riguarda il che fare, a questo punto della situazione, se non si sarà rientrati fra i beneficiari, si consiglia di resistere e reiterare l’intendimento il prossimo anno in maniera tale che in caso di nuovi stanziamenti o liberazione di somme impegnate si possa competere in un rientro positivo. Anche per coloro che non hanno ancora presentato l’istanza, conviene sempre e comunque presentarle poiché si potrà prendere una posizione cronologica favorevole rispetto coloro che presenteranno l’istanza il prossimo anno.

In conclusione che dire al governo siciliano? Positiva la legge, troppo lenta la realizzazione (2009-2011) troppo limitati i fondi a disposizione vista la quantità di richieste. E allora nel prendere atto di quanto accaduto, se veramente si vuole partecipare al decollo dell’economia siciliana, non resta che incrementare la misura e renderla veramente efficace per tutte le imprese.

 

Mirco Arcangeli

 

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